Impresentabile La cipolla dell’Antimafia Mentre la Commissione parlamentare Antimafia, era tutta intenta a stilare l’elenco di coloro che non si sarebbero dovuti candidare sulla base delle loro pendenze giudiziarie alle Regionali per poi spararne i nominativi come un colpo di cannone a poche ore dal voto, la Procura antimafia di Napoli si preoccupava, con il dovuto silenzio, di comprendere quali candidati davvero, magari completamente immacolati sotto il profilo giudiziario, stessero cercando di allacciare rapporti con la criminalità organizzata. Sia chiaro, la questione della presentabilità o meno, è molto importante. Se un candidato ci dice di essere stato prosciolto da ogni accusa e si scopre che invece, ha condanne a 4 anni di cui nessuno sapeva niente, quali che ne siano le ragioni, un dubbio sulla possibilità di tenerlo in lista viene a chiunque. Certo che se poi il cosiddetto candidato “impresentabile” non prende nemmeno trecento voti, tutto questo problema non c’era. Ed infatti dei sedici impresentabili denunciati dalla Commissione parlamentare ne sono stati eletti solo 3. Su questi tre varrà la pena di concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica, non certo sui 13 che sono rimasti a casa. Poi ci sono i candidati su cui invece si è concentrata la Procura che nemmeno a dirlo, non sono in alcun modo riconducibili ai nomi citati nell’elenco strombazzato da Palazzo San Macuto. È il dramma della moralizzazione del paese. C’è chi ne sente davvero un disperato bisogno, magari anche perché la carriera politica che si è condotta in una vita intera, è dipesa solo dalle proprie formidabili capacità morali. Tolte le quali, sfogli e sfogli e finisci con l’assomigliare ad una cipolla, che dentro non ha niente. In questo caso disgraziato, l’Antimafia parlamentare ha fatto un buco nell’acqua, perché ci sono per l’appunto dei candidati presentabilissimi, molto più pericolosi ed attivi di quelli definiti non presentabili. Quelli sono stati indagati o rinviati a giudizio ieri, e va bene, ma questi lo saranno domani. Solo che grazie all’Antimafia i futuri indagati sono stati considerati come persone per bene dall’elettorato, tutto preoccupato dagli altri segnalati, a 24 ore dal voto, con severo spirito censorio dalla detta Commissione. Come dire, grazie al solerte lavoro dell’Antimafia, i candidati presentabili, che cercavano rapporti con la Camorra, hanno avuto la strada spianata verso il seggio. Poi vedremo se ci sono più eletti fra loro o fra quelli denunciati dalla Commissione. Roma, 5 giugno 2015 |